sabato 27 settembre 2008

T#7

altri passi indietro.


aggressioni continue a milano come tempo fa a verona come a roma e altrove. se non tutte si possono definire
tout court fasciste, buona parte sì. ma tutte si nutrono di un clima che si è venuto a creare nel nostro paese o meglio di quel clima che è stato creato da una quindicina di anni a questa parte. quello che abbiamo definito fascismo di ritonro.
tutta una schiera di connivenze politiche e di taciti o meno appoggi si possono registrare nel caso dell'omicidio di NICOLA TOMMASOLI. che questa azione non si sia voluta qualificare come fascista cerca di minimizzare la crudezza dell'evidenza. ammantare la questione con i paraventi dell'assenza di valori o della mancanza di cultura è nascondere la testa nella sabbia. una sabbia nerissima. che l'obiettivo del pestaggio finito male (come personaggi della maggioranza del consiglio comunale di verona hanno cercato di far passare) non fosse politico NON significa che l'azione NON sia politica. quella è stata e rimane un'azione politica. la persecuzione e l'eliminazione della diversità è una delle caratteristiche costitutive del fascismo. il mito della violenza è un mito fascista. un' educazione che non produce cultura ma gerarchia e obbedienza è fascista. che a difendere due degli imputati sia roberto bussinello è forse un caso? la fuga a londra, base d'appoggio di forza nuova? la vicinanza alla tifoseria dell'hellas verona? il coinvolgimento nel processo per numerosi pestaggi in centro, con relativo ritrovamento in casa di materiali di propaganda fascista (ed armi varie)?
tuttavia la questione è più ampia. in una città come verona esiste un humus particolarmente fertitle per l'emergere e il riprodursi di questo neo-fascismo. humus ben indagato nel libro di EMANUELE DEL MEDICO "all'estrema destra del padre". humus che trova nella figura del sindaco flavio tosi un catalizzatore ottimale.
il processo si aprirà il 9 febbraio.

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